- 29 settembre 2020
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Arezzo. Una scuola di alta specializzazione post diploma e post universitaria riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione per formare docenti ed esperti in 4 ambiti di studio: Salute e ambiente; Cibo e salute; Ambiente ed energia; Tessuti innovativi e moda a impatto zero. Un luogo fisico, una vera accademia che sarà realizzata entro i prossimi 12 mesi presso l’impianto di recupero integrato di Aisa Impianti a San Zeno, attraverso il concorso di idee lanciato pochi mesi fa per attrezzare e realizzare il Centro ricerca e Specializzazione dotato di laboratori, officine sperimentali, aule per la didattica.
L’obiettivo è dare risposte alla richiesta crescente che viene dalle nuove generazioni di sviluppare professionalità in tutti i settori green, ambiti innovativi in cui la presenza di professionisti qualificati è scarsa o incompleta e soggetta dunque a richiesta crescente nel mercato dell’economia circolare. Nello specifico, i primi 4 campus che verranno attivati interessano la specializzazione e l’acquisizione delle seguenti competenze e professionalità:
Salute e Ambiente: formazione di tecnici esperti in metodiche e procedure per redigere le valutazioni di impatto ambientale e sanitario che qualsiasi nuova attività deve presentare in fase autorizzativa. Durata del corso: 200 ore.
Cibo e Salute: in collaborazione con l’Università San Raffaele, formazione “educatori alimentari” per promuovere il benessere e la salute che passano attraverso il tipo di alimentazione per fornite competenze ad ampio spettro (ristorazione, mense, acquisto consapevole generi alimentari). Durata corso: 120 ore.
Ambiente ed Energia: formazione di tecnici esperti per conversione di realtà industriali, commerciali e artigianali di livello medio-alto che non utilizzano energie da fonti rinnovabili e non in grado di gestire e ridurre sprechi, in aziende“green” a impatto “zero”. Durata del corso: 400 ore.
Tessuti Innovativi e moda a impatto zero: studio e percorsi di produzione di tessuti innovatici e prodotti manifatturieri di alta qualità a totale “impatto zero”, dalla produzione al loro impegno nella realtà locale, per le imprese tessili e il settore moda. Durata del corso: 200 ore.
“Sarà una scuola di alta formazione, realizzata in collaborazione con le Università che in questi anni hanno lavorato con noi fianco a fianco accompagnandoci nella nostra crescita- ha detto il Presidente di Aisa Impianti s.p.a Giacomo Cherici. Il percorso dell’azienda, in linea con il New Deal Green europeo, vuole creare professionalità rare. E va incontro alle richieste del mercato del lavoro attraverso la formazione di giovani con master di alta specializzazione in settori che riguardano ambiente, salute, cibo ed energia pulita, figure che troveranno un ruolo di primo piano in settori adesso in forte crescita”.
“L’Italia è leader mondiale nel settore green e questa iniziativa è coerente con gli obietti dello sviluppo sostenibile e l’economia verde. Oggi in Europa si realizza uno sviluppo ed una crescita economica solo se alla stessa si associa la riduzione delle emissioni e dell’impatto sull’ambiente. Spesso si parla a sproposito di ambiente -ha detto il prof. ing. Francesco Di Maria dell’Università di Perugia. E queste iniziative sono fondamentali per formare tecnici capaci di muoversi in settori complessi e articolati come ambiente, energia e salute. Il progetto è così importante da aver suscitato l’interessamento dell’Istituto Superiore di Sanità che non ha potuto inviare oggi un suo rappresentate ma che ha già dichiarato la sua partecipazione al progetto”.
“Oggi la medicina deve affrontare la complessità della malattie in maniera non più deterministica ma partendo dal DNA. Solo così si riesce ad affrontare e prevenire determinati tipi di malattie- ha detto il prof. Claudio Clini dell’Università Tor Vergata di Roma. Attraverso anche percorsi differenziati come master, corsi e convegni, dobbiamo affrontare questa complessità di problemi con una chiave di lettura culturale. Partendo da specializzazioni specifiche ma cercando un terreno comune di arrivo che dia il senso del cambiamento e offra ai giovani la possibilità di interpretare il futuro che è già cominciato”.
“Questa iniziativa è importante perché il futuro si gioca su innovazione tecnologica e la formazione è centrale in questa prospettiva. Il tema dello Zero Spreco, l’impatto zero e l’economia circolare compare nella carta patinata e nei bilanci di sostenibilità, ma bisogna insistere sulla formazione per creare davvero una classe dirigente capace di affrontare l’impatto zero e tecnici che sappiano affrontate nella pratica il futuro”- ha detto l’ing. Cesare Pillon, ex vice presidente di Utilitalia.
L’Italia, ad accezione di paesi come la Francia, già virtuosi, non può contare su un’educazione alimentare diffusa. Sono pochi e non preparati coloro che devono portarla nelle scuole e nella società in genere- ha detto Alex Revelli, docente dell’Università San Raffaele di Roma. Si parla di proteine e carboidrati e vitamine ai bambini ai quali non interessa. Bisogna piuttosto far toccare loro, vivere e sentire i cibi. E poi c’è il problema del spreco alimentare: sarà un’emergenza in molte aree nel mondo nel 2030. Formare i formatori, è questa la vera visione vincente per quanto riguarda l’educazione alimentare”.
“Ho molto a cuore il tema dell’ambiente, l’educazione alimentare, lotta allo spreco e ringrazio Aisa Impianti che ha previsto il progetto Academy col preciso intento di creare una
scuola di specializzazione per i giovani. E l’altro tema a me caro è quello che riguarda l’innovazione e la moda. Ad Arezzo stiamo facendo un ragionamento su “oro e moda” e dobbiamo raffinarlo. Progetti come questo permettono di creare novità che non ci sono altrove- ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Questo progetto è un tassello nuovo nella green economy locale, ricolto alle nuove generazioni per creare professionalità ad oggi assenti ma molto richieste. A San Zeno non si parla e basta, ma si fanno concretamente le cose. E la mia soddisfazione e’ vedere sancire il progetto di un sistema di formazione che da’ risposte concrete a tanti ragazzi in cerca della loro strada. Il progetto si autofinanzia e non peserà sulla tariffa. Si tratta di soldi dell’azienda che l’azienda investe perché sa che da ciò deriverà una condivisione sociale del suo programma più generale che è Zero Spreco”.
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