- 29 giugno 2023
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Da alcuni giorni si legge negli organi di informazione e nei social che, come ogni anno, con l’arrivo dell’estate si ripresenta il problema degli odori molesti in alcune frazioni ed in varie zone del Comune di Arezzo. Considerato che alcune persone individuano nel polo tecnologico di San Zeno la causa degli odori che avvertono, anche quando risiedono a diversi chilometri di distanza da San Zeno, l’Azienda informa che da oltre 10 mesi sono in corso controlli in regime di auto-tutela secondo i protocolli previsti dalle migliori tecniche disponibili. I controlli hanno evidenziato alcuni aspetti decisamente importanti.
Come già detto verranno ulteriormente potenziati i biofiltri per investimenti complessivi di circa 1,2 milioni di euro. Questo per abbassare ulteriormente il carico odorigeno anche se esso è già ben inferiore ai limiti di legge. Controlli sono stati effettuati anche esternamente e nelle frazioni in orari sia diurni che notturni e con particolare attenzione ai luoghi da dove venivano segnalati problemi.
Sono state verificate le segnalazioni e sono emerse numerose incongruenze sia per la tipologia di odore riscontrato, sia per il luogo (a km di distanza dall’impianto), sia per i venti (che spesso soffiavano in direzione opposta), sia per il fatto che l’impianto a volte era fermo e in manutenzione, oppure perché contemporaneamente alle segnalazioni si stavano svolgendo nell’impianto di recupero rifiuti di San Zeno gite scolastiche, scuole di cucina, convegni per medici o altri professionisti, visite di delegazioni internazionali senza che nessuno dei presenti subisse molestie olfattive. Possiamo serenamente affermare che l’insieme delle segnalazioni e dei riscontri è a dir poco caotico e genera dubbi sulla veridicità di moltissime segnalazioni che paiono più una sorta di “catena di S. Antonio” di carattere multimediale.
Dai controlli è emerso un malcostume diffuso, ovvero l’abitudine di alcuni scellerati di bruciare, anche di sera in ora tarda, sfalci, potature, plastiche e altro. Si coglie l’occasione per ricordare che i fuochi liberi di sfalci, potature, cartoni e plastiche producono diossine, anidride carbonica e monossido di carbonio ed hanno il caratteristico odore acre che prende la gola e fa arrossare gli occhi, oltre ad essere spesso causa di incendi. Ben diverso dall’odore del compost o concime organico che dir si voglia, caratteristico e riconoscibile, che non genera alcun pericolo se non un fastidio, di breve durata, nelle immediate vicinanze del luogo dove è stato appena distribuito.
Non compete all’Azienda fare altre valutazioni e quindi si è a disposizione delle Autorità per quanto esse vogliano richiedere.
Resta però il fatto che l’Azienda e tutti i suoi dipendenti da tempo sono continuo bersaglio di offese e minacce gravissime. Tali offese e minacce vengono sempre dalle stesse persone, spesso sono associate a immagini violente con armi di varia natura, arti marziali e animali aggressivi. Per difendere l’incolumità dei propri dipendenti l’Azienda ha dovuto istituire anche un costoso servizio di vigilanza. Un continuo stalking che va avanti da mesi nei confronti dei lavoratori di Aisa Impianti come se essi fossero dei “delinquenti” anziché ottimi professionisti che da più di vent’anni custodiscono e migliorano costantemente la sicurezza ambientale di un impianto a tecnologia complessa, senza il quale l’intera provincia di Arezzo sarebbe in emergenza rifiuti, con danni ambientali ed economici rilevantissimi. Da ultimo si ricorda che l’Impianto è presente dal 1999, quindi prima di molte realtà abitative ed industriali insediatisi successivamente.